Don Antonio nuovo presbitero per la Chiesa di Cagliari
Era gremita di fedeli la Basilica di S. Elena a Quartu lo scorso 14 ottobre per l’ordinazione presbiterale del diacono Antonio Miccichè.
Ad affollare la chiesa madre della città c’erano tanti quartesi, che hanno goduto del ministero di don Antonio negli ultimi tre anni, nonché amici e parenti giunti da Uta, comunità nella quale è nata e si è sviluppata la sua vicenda vocazionale.
Iniziando la sua omelia e commentando la pagina del profeta Isaia, l’Arcivescovo ha voluto ricordare il sanguinoso conflitto israelo – palestinese in atto in queste settimane. “Fa davvero impressione, mentre parte del nostro mondo, quello più vicino a noi geograficamente e culturalmente, è in fiamme, non risparmiando dal furore omicida i bambini e neonati, ascoltare stasera la profezia di Isaia: “Eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l’ignominia del suo popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato (25,8)”.
A partire dal Salmo 22, Mons. Baturi ha suggerito all’ordinando alcune caratteristiche tipiche del ministero del presbitero. “Tu sei con me. Caro don Antonio, la nostra missione – ha detto l’Arcivescovo – è offrire agli uomini, con la parola e i sacramenti, con la misericordia e la fraternità, la possibilità di riconoscere questo Tu, per appoggiarvisi, per camminare senza paura verso la felicità che ci attende alla mensa preparata per noi nel paradiso. Siamo mandati agli uomini per essere segno credibile di un Dio che è con noi, che parla, perdona, si offre come cibo ai viandanti! Siamo chiamati ad essere trasparenza di questo Tu che cammina con noi, ci guida e ci fa riposare. In lui tutto è riconciliato”.
Non è mancato poi un richiamo alla vocazione educativa della comunità ecclesiale, prospettiva che impegnerà la Chiesa cagliaritana nel prossimo futuro: “La nostra missione, caro Antonio, è anche di destare e educare veri operatori di pace, uomini e donne certe che il muro di separazione tra gli uomini, l’inimicizia, è stato abbattuto sulla croce nel corpo di Cristo (cf. Ef 2, 14). Operatori di pace sono i beati (cf. Mt 5,9), perché solo persone felici per l’incontro con il Signore possono andare incontro agli uomini offrendo e accogliendo l’amicizia, che della pace è inizio e promessa”.
Gioia anche il giorno seguente nella comunità di Uta, dove don Antonio ha presieduto per la prima volta l’Eucarestia nella parrocchiale di S. Giusta V. M. insieme ai presbiteri che lo hanno accompagnato in questi anni, ai familiari, agli amici e ai tanti concittadini utesi che hanno pregato con lui e per lui.
Tra l’altro, in data 16 ottobre 2023 l’Arcivescovo Giuseppe ha inviato don Antonio nella Parrocchia San Giorgio Vescovo in Donori perché la serva come parroco. A lui il nostro augurio, per lui e per la sua nuova comunità la nostra preghiera.
Leonardo Piras
(Fotografie da: Basilica S. Elena – Quartu S. Elena)
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