La comunità del Seminario Arcivescovile si stringe con gioia intorno al nostro Arcivescovo Giuseppe in occasione del suo V anniversario di episcopato.

Era il 5 gennaio 2020, la Basilica di N.S. di Bonaria era gremita per la solenne liturgia dell’ordinazione episcopale del nuovo Arcivescovo.

Tra i tanti fedeli, accorsi sul colle di Bonaria per accogliere il nuovo pastore, erano presenti autorità civili e militari, provenienti anche dalla Sicilia, nonché l’intero episcopato sardo, giunto a Cagliari per salutare Mons. Miglio e accogliere il suo successore.

A presiedere la liturgia dell’ordinazione fu il Card. Gualtiero Bassetti, allora Arcivescovo di Perugia – Città delle Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Oltre a familiari ed amici del nuovo presule, in tanti giunsero dalla Sicilia e da Catania per accompagnare in Sardegna il loro “don Giuseppe”, da tanti apprezzato come Parroco, Docente di Diritto Canonico e Responsabile di Comunione e Liberazione per la Sicilia.

Con il Cardinale Bassetti, giunsero da Roma numerosi sacerdoti e collaboratori impegnati presso la Conferenza Episcopale Italiana, dove Mons. Baturi aveva operato come Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Giuridici e Segretario del Consiglio per gli Affari Giuridici, dal 2012 al 2019, e in qualità di Sotto-Segretario, dal 2015.

Nella Bolla di nomina il Pontefice invitava il nuovo presule a «passare da un’isola all’altra dell’Italia» per proseguire il suo servizio a Cristo e alla Chiesa.

«Caro Giuseppe, si rallegri oggi la Chiesa di Catania, che vede posarsi su un suo figlio lo Spirito di Dio, perché nella tradizione vivente della Chiesa continui l’ininterrotta successione dei Vescovi» diceva Bassetti nel corso della sua sentita omelia. «Si rallegri in modo particolare la Chiesa di Cagliari, – proseguiva – qui oggi ampiamente rappresentata da sacerdoti e fedeli, che accoglie un pastore, vero uomo di Dio, che raccolga l’eredità preziosa di Mons. Arrigo Miglio».

Dopo aver attraversato benedicente la Basilica, Mons. Baturi rivolse ai presenti il suo primo saluto che concluse con una invocazione in sardo alla Madonna. «Confido nella vostra preghiera e aiuto, e nello sguardo materno di Maria, Madre di Cristo, luce del mondo!». […]

E i sa gràtzia nos donet in vida e in sa morte. Ei sa dìciosa sorte in Paradisu”.

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