Campo seminaristi a Carloforte

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Campo seminaristi a Carloforte 

Da domenica 25 a venerdì 30 agosto 2024 a Carloforte si terrà il campo dei seminaristi del Seminario Maggiore. Il consueto incontro annuale, fortemente voluto dall’Arcivescovo, è l’occasione per trascorrere insieme alcuni giorni di relax e condivisione in vista della ripresa della vita comunitaria.

I momenti di confronto, alla presenza dell’Arcivescovo e del Rettore, offriranno spunti di riflessione e alcune indicazioni formative per il nuovo anno.

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Solennità dell’Assunta in Cattedrale 

Solennità dell’Assunta in Cattedrale 

Solennità dell’Assunta in Cattedrale 

La comunità del Seminario Arcivescovile si ritroverà nella Chiesa Cattedrale, insieme al suo Arcivescovo, S.E.R. Mons. Giuseppe Baturi e al Capitolo metropolitano, in occasione delle celebrazioni liturgiche della solennità della Beata Vergine Maria Assunta.

Accanto alle celebrazioni mariane, sarà possibile venerare la reliquia della Sacra Spina della corona di Nostro Signore Gesù Cristo e, in ottemperanza ad una bolla pontificia del Papa Clemente VII, ammirare un trittico del 1400, attribuito al pittore fiammingo Roger Van Der Weiden, appartenuto allo stesso Sommo Pontefice. 

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Due anni di pastorale a Sant’Ugo: la mia esperienza a Roma

Due anni di pastorale a Sant’Ugo: la mia esperienza a Roma

Due anni di pastorale a Sant’Ugo: la mia esperienza a Roma 

Mi chiamo Cristiano Pani, ho 21 anni e quest’anno ho terminato il biennio filosofico presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore.

In questi due anni che ho trascorso a Roma ho prestato servizio nella parrocchia di Sant’Ugo, situata nel quartiere Serpentara; una parrocchia assai giovane, fondata nel 1985 dal cardinale vicario Ugo Poletti, la cui chiesa è stata consacrata nel 1991 e attualmente comprende un territorio di circa 20.000 abitanti. Rispetto ai numeri standard delle parrocchie della nostra diocesi, ho incontrato un ambiente molto più vasto, in cui mi sono potuto confrontare con tante realtà diverse. In primis sottolineo la ricchezza data dalla diversità di provenienze dei sacerdoti, dei diaconi e dei seminaristi che, come me, sono stati in questa comunità durante questi due anni. Si passa, infatti, da Roma alla Colombia, alla Puglia, alla Calabria, Uganda e persino Vietnam; questo ha permesso una condivisione ad ampio raggio, in cui ciascuno ha potuto leggere dai racconti dell’altro come la santa madre Chiesa, in tante forme variegate, continua la sua missione, affidatale dallo stesso Gesù Cristo, di portare la buona novella ad ogni uomo sulla faccia della terra. La stessa parrocchia coltiva lo spirito missionario, collaborando in una missione in Mozambico.

La comunità di Sant’Ugo è molto attiva e si prende cura di ogni persona, attraverso gruppi che coinvolgono tutte le fasce d’età. Il parroco, Don Diego Conforzi, mi ha affidato il compito di parlare di Gesù ai più piccoli, ogni venerdì, seguendo il gruppo dell’Azione Cattolica composto da bambini dai 6 agli 8 anni, collaborando con due ragazze da tempo inserite nell’AC. Lo stesso giorno, con cadenza settimanale, ho affiancato due catechisti del post-cresima, occupandomi quindi dei ragazzi adolescenti, con i quali abbiamo vissuto anche la bella esperienza della convivenza quotidiana negli ambienti parrocchiali, durante i 10 giorni di missione che ogni anno aprono la ripresa in seminario dopo le vacanze estive. In questo stesso contesto ho sperimentato, da una parte, le difficoltà di una grande città, in cui opera anche la criminalità, in quanto, appena arrivato là per la missione, ho subito un furto in cui a me e ai miei compagni sono stati sottratti i bagagli. Dall’altra parte, invece, ho incontrato il buon cuore di tanti cristiani e dei sacerdoti, che con le loro opere buone continuano a risplendere come la lampada che Sant’Ugo tiene in mano e ci hanno aiutato a rimediare al danno subito, per poter continuare la nostra attività con il gruppo dei giovani. Possano valere per tutti loro le parole del Signore quando dice: “Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa” (Mt 10, 42).

Ogni domenica, infine, ho prestato servizio nell’aula del catechismo in preparazione alle prime comunioni, insieme ad una catechista che da tanti anni si dedica a questo; abbiamo accompagnato i bambini nello scoprire sempre di più la buona notizia annunciata nelle Scritture e il tesoro di grazia contenuto nella frequentazione dei Sacramenti.

Con tanta gratitudine per quanto ricevuto, ho terminato quest’anno il mio servizio presso la parrocchia Sant’Ugo, che mi lascia un bel bagaglio di esperienze vissute da custodire.

Cristiano Pani

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Partecipare: al cuore della democrazia – Videomessaggio dell’Arcivescovo

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Due anni di pastorale a Sant’Ugo: la mia esperienza a Roma

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Una comunità che si fa famiglia: l’esperienza pastorale a S. Pantaleo

Una comunità che si fa famiglia: l’esperienza pastorale a S. Pantaleo

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Sono Michele, ho 26 anni e ho vissuto l’esperienza pastorale del fine settimana, in questo I anno al Pontificio Seminario Regionale Sardo, presso la Parrocchia San Pantaleo in Dolianova, insieme a Mario, un compagno proveniente dalla diocesi di Ozieri.

La comunità non era a me totalmente sconosciuta, sia per via dell’amicizia con il parroco, don Mario Pili, come me originario di Settimo San Pietro, sia per l’amicizia con alcuni ragazzi dell’oratorio, diversi conosciuti negli anni grazie ai pellegrinaggi a Lourdes dell’Unitalsi. Tuttavia, è stato diverso trovarmi lì come ‘inviato’ e non come ‘semplice spettatore’ o ospite. L’anno appena trascorso è stato, quindi, una grande occasione di crescita, umana, formativa e spirituale. Un invito all’attenzione e alla disponibilità verso Colui che “fa nuove tutte le cose” per cogliere sempre più un elemento di novità e di ricchezza in ogni momento vissuto e in ogni volto incontrato. Per uno come me, abituato a voler fare tante (forse troppe) cose, la pastorale mi ha educato al saper stare, soprattutto nel silenzio e nell’ascolto dell’altro.

La bellezza e il fascino della Cattedrale romanica, ex sede dell’antica diocesi di Dolia, si riflettono nella ricchezza umana di una comunità dove tanti, giovani e meno giovani, si spendono secondo la propria sensibilità e i propri doni nella diversità dei servizi. Dal catechismo, all’animazione liturgica, dall’oratorio alle feste tradizionali, come quel “meraviglioso poliedro” che è la Chiesa.

Come seminaristi, oltre all’animazione della messa e al servizio liturgico, abbiamo avuto l’opportunità di vivere diversi momenti insieme ai giovani animatori dell’oratorio, anche di respiro diocesano o legate all’Azione Cattolica, e di incontrare nelle aule del catechismo i bambini dopo la messa della domenica. Non solo lo stare con i piccoli, ma anche con coloro che necessitano di uno sguardo e di un’attenzione particolare: in me sono impressi gli sguardi, i saluti e le parole di coloro che sono ospiti presso la Casa dell’Età Serena “Monsignor E. Piovella”, sotto la cura delle Suore Compassioniste Serve di Maria.

Come ricorda papa Francesco, “la Chiesa è e deve essere la famiglia di Dio”. Posso senz’altro dire che il mio cuore è colmo di gratitudine perché in quest’anno pastorale mi sono sentito accolto e a casa. La gioia e l’affetto della comunità sono stati reale espressione di quello spirito di familiarità della Chiesa, di cui siamo chiamati a essere “pietre vive”. Tanto è stato ciò che ho ricevuto e che, davanti al cammino che mi attende, custodisco nel cuore, con lo sguardo rivolto al Signore per una comunità, S. Pantaleo, che è stata per me reale famiglia di Dio.

Michele Fanunza

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