Incontro di Natale con l’Arcivescovo

Incontro di Natale con l’Arcivescovo

Incontro di Natale con l’Arcivescovo 

La sera di venerdì 22 dicembre [2023] la comunità del Seminario Arcivescovile di Cagliari si è ritrovata per il consueto incontro di Natale alla presenza dell’Arcivescovo, S.E.R. Mons. Giuseppe Baturi. L’appuntamento è stata la seconda tappa per percorso formativo annuale sul tema delle relazioni. Aiutati dal testo di C.S. Lewis “I quattro amori”, i seminaristi si sono confrontati nello specifico sul mondo degli affetti, prendendo maggiore consapevolezza della complessità del tema.

Dopo una presentazione dei primi due capitoli, nella quale sono stati evidenziati gli elementi salienti della riflessione dell’autore in una prospettiva attualizzata, si è avviata la condivisione che si è focalizzata, tra gli altri aspetti, sulla distinzione tra l’amore inteso come bisogno e l’amore inteso come dono. Nel suo intervento, in chiusura di condivisione, l’Arcivescovo, ha voluto sottolineare l’importanza dell’esperienza personale nella condivisione e nella riflessione sui temi riguardanti gli affetti; Baturi ci ha tenuto a condividere i frutti del gruppo sinodale del carcere E. Scalas di Uta, che lo hanno molto rincuorato: i carcerati hanno costituito un gruppo di accoglienza per i nuovi detenuti e hanno voluto indirizzare una lettera al padre di Filippo Turetta, noto per l’omicidio di Giulia Cecchettin.

Dopo la condivisione, la serata è proseguita con il tradizionale canto della novena di Natale e la cena in convivialità. L’incontro è stato inoltre l’occasione di fraternità per i seminaristi in sede e fuori sede, che hanno festeggiato il recente accolitato (Tommaso), i due nuovi diaconi (don Andrea e don Claudio) e due compleanni (Paolo e Davide).

Davide Ambu

(Foto di Francesco Cara)

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Contributi ricevuti dal Seminario Arcivescovile nell’anno 2023

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Testimonianze di fede e comunità: un anno pastorale a San Luca

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Testimonianze di fede e comunità: un anno pastorale a San Luca L’anno pastorale, appena trascorso, ci ha visti impegnati nella parrocchia di San Luca, situata nel quartiere di Margine Rosso in Quartu Sant'Elena, e amministrata dal parroco don Davide Collu. Fin dal...

Andrea e Claudio: due novelli diaconi

Andrea e Claudio: due novelli diaconi

Andrea e Claudio: due novelli diaconi

Nella suggestiva cornice della Cattedrale di Cagliari, domenica 17 dicembre [2023], l’Arcidiocesi di Cagliari ha vissuto un momento di grande commozione e festa in occasione dell’ordinazione di due nuovi diaconi: don Giuseppe Andrea Pelgreffi e don Claudio Pireddu. La gioia e la partecipazione degli amici e familiari di Claudio e Andrea hanno pervaso la cerimonia di ordinazione, presieduta da S.E.R. Mons. Giuseppe Baturi, la quale ha rappresentato un’occasione di rinnovamento e impegno spirituale per la comunità ecclesiastica di Cagliari.

È proprio la gioia, come dono definitivo e duraturo, ad essere stato il richiamo battente della celebrazione. L’arcivescovo Mons. Baturi ha, infatti, sottolineato più volte nell’omelia la responsabilità del cristiano nell’annunciare e testimoniare la gioia cristiana. Essa non è legata, però, al possesso di beni effimeri, quanto invece alla presenza fedele del Signore, proprio per questo è un dono possibile sempre, anche nelle difficoltà. Oberando il fatto che il Risorto riscatta l’umanità dal nulla e dall’assurdo, scrivendo l’ultima parola sul destino dell’uomo, testimoniare la gioia non avrebbe alcuna credibilità. «La vita sarebbe assurda senza la nascita di un Dio che è penetrato come uomo nella nostra storia per farne un cammino, talvolta doloroso e talaltra pieno di allegria, verso una meta di eternità. La gioia di quel Dio-Bambino riscatta la vita dalla tentazione dell’insensato».

Oltre che dono, la gioia è, dunque, una responsabilità, che deriva dalla coscienza del cristiano di essere mandato a rendere testimonianza al Signore che porta gioia, verità e vita. In quest’ottica si comprende meglio il richiamo dell’Arcivescovo alla figura esemplare di Giovanni Battista, che «venne come testimone per dare testimonianza alla luce» (Gv 1,7). La vera testimonianza va, infatti, oltre le attività esterne, piuttosto deve rispondere alle domande fondamentali sulla propria identità, speranza, verità e amore che guidano la vita.

Questa profondità è la strada percorribile su cui aprire un dialogo con il mondo ferito degli uomini, dei giovani in particolare, che grida una domanda di senso: «che vuol dir questa / Solitudine immensa? Ed io che sono?» (Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, G. Leopardi). Giovanni, dunque, rende vera testimonianza in quanto afferma la sua identità di inviato. La verità e la credibilità della sua parola stanno nella coscienza che la sua identità è un Altro da sé che deve far conoscere con un modo di vivere che non ha altro significato che preparare la Sposa all’incontro con lo Sposo (Gv 3,29).

La comunità tutta del Seminario Arcivescovile di Cagliari non può che unirsi all’augurio e alla preghiera dell’Arcivescovo, che Claudio e Andrea possano vivere il diaconato con consapevolezza per essere reali ministri della Luce: «Nell’annuncio della Parola di Dio, nel servizio alla mensa del Signore, nella diaconia della carità, siete inviati agli uomini per far conoscere e comunicare il Signore nel quale si compie ogni promessa di gioia, di verità, di vita. Non abbiate altra ragione e sarete persone liete che annunciano la vera letizia».

Alberto Caocci

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Contributi ricevuti dal Seminario Arcivescovile nell’anno 2023

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Un dono alla Chiesa: Tommaso è accolito

Un dono alla Chiesa: Tommaso è accolito

Un dono alla Chiesa: Tommaso è accolito 

La terza domenica di Avvento è giornata classica per l’Almo Collegio Capranica per il conferimento dei ministeri. L’invito alla gioia e il colore rosaceo hanno accompagnato anche quest’anno la celebrazione eucaristica serale durante la quale Tommaso Congiu è stato istituito accolito, insieme ad Alessandro, alunno della Diocesi di Ivrea.

La preparazione a questa tappa formativa ha evidenziato il fondamento battesimale dei ministeri istituti, da intendersi come un dono del Risorto alla Chiesa, più che come dono al singolo. È proprio questo che attesta San Paolo in Ef 4,11: “Ed è lui che ha donato [alla Chiesa] alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri” (traduzione letterale). Inoltre, il dono non consiste tanto nell’abilitazione ad un compito (come la distribuzione dell’Eucarestia) o nell’attribuzione di una qualifica, ma in una persona: il Risorto dona alla Chiesa un nuovo accolito (non dona l’accolitato alla persona). Tommaso dunque è come il “dono natalizio” che la Chiesa riceve in questo giorno di gioia.

La liturgia, vissuta dalla comunità del Collegio insieme alle famiglie degli istituiti accoliti e i parroci delle parrocchie di pastorale, è stata presieduta da S.E.R. Mons. Luis Marín de San Martín (Sottosegretario del Sinodo dei Vescovi e Vescovo titolare di Suliana).

L’omelia articolato il tema della gratitudine, richiamando che il cristiano è colui che dice grazie al Signore non solo con le labbra ma con la vita. Il messaggio centrale si è focalizzato sulla figura del Natale come manifestazione di Dio che si fa piccolo. Citando le parole di Papa Francesco, Mons. Luis ha sottolineato l’importanza dell’umiltà nel comprendere il Verbo incarnato, che per Sant’Agostino è la via primaria per raggiungere cristo. La riflessione poi ha approfondito il significato dei ministeri nella Chiesa, sottolineandone la dimensione battesimale e laicale volta all’umiltà e al servizio. Nell’esplorare il significato del ministero dell’accolitato, Mons. Luis ha accentuato la connessione tra servizio all’Eucarestia e adorazione: l’accolito è stato dipinto come colui che si nutre di ciò che contempla, grazie al legame profondo con l’amore di Cristo nel Santissimo Sacramento.

E così, Cagliari vive un lieto «momento di Chiesa» con il dono di un nuovo accolito; a Tommaso l’invito a fare dell’Eucarestia il faro per il suo cammino verso il ministero ordinato e l’incoraggiamento a vivere con gioia questo ministero di servizio.

Davide Ambu

(Foto da Almo Collegio Capranica)

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Contributi ricevuti dal Seminario Arcivescovile nell’anno 2023

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Il Seminario festeggia la sua Patrona

Il Seminario festeggia la sua Patrona

Il Seminario festeggia la sua Patrona 

Come è risaputo, l’8 dicembre ricorre la festa dell’Immacolata Concezione di Maria, patrona del Seminario. Per festeggiare questa ricorrenza il 7 sera abbiamo celebrato la Santa Messa con tutta la famiglia del seminario in cui il Rettore, don Roberto ha ricordato che: “c’è un dono di Dio che precede l’azione dell’uomo, una bellezza che offre e che siamo chiamati a custodire e accogliere: un progetto di bellezza e salvezza che in Maria è compiuto, per questo la chiamiamo Tota Pulcra! Dio ci ha pensato, non siamo frutti del caso, ci ha chiamato a una relazione con Lui”.

Alla fine della celebrazione abbiamo passato un momento di convivialità e festeggiamenti insieme con l’arcivescovo mons. Baturi, il vicario generale mons. Caschili e tutti i collaboratori del seminario con le loro famiglie.

Giacomo Pisano

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Contributi ricevuti dal Seminario Arcivescovile nell’anno 2023

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Amicizia in Cristo: incontro formativo con l’Arcivescovo

Amicizia in Cristo: incontro formativo con l’Arcivescovo

Amicizia in Cristo: incontro formativo con l’Arcivescovo 

Domenica 19 novembre [2023] si è tenuto, presso i locali del Seminario Arcivescovile, l’incontro dei seminaristi dell’Arcidiocesi con l’arcivescovo, S.E.R. Mons. Giuseppe Baturi e il rettore Don Roberto Ghiani. A partire dalla relazione di Don Roberto, si è discusso e riflettuto insieme sul tema dell’amicizia, sulla scia del tema delle relazioni, filo conduttore dei prossimi incontri formativi previsti.

Gesù non ci chiama più servizio ma ci invita a essere suoi amici (cfr. Gv 15,12-19), invitandoci ad amare non secondo logiche umane, ma con lo stesso amore con il quale egli stesso ci ama e ci ha amati, donando tutto sé stesso attraverso il sacrificio della Croce. Dio ama ognuno di noi e il suo amore precede ogni nostra risposta. Vivere l’amicizia con Cristo è rivivere la sua missione, rendere visibile il suo volto all’altro, egli stesso che vive quell’amicizia nella perfezione e armonia della Santissima Trinità. “Non è bene che l’uomo sia solo” (Gen 2,18): Dio non ha creato l’uomo per la solitudine, ma per la comunione e il dialogo.

Subito dopo, si è partecipato alla Veglia Diocesana di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, presso la Chiesa di Cristo Re a Cagliari. Nel Vangelo del Buon Samaritano (Lc 10,25-37), l’invito di Gesù, “va’ e anche tu fa’ così” riflette quel dovere che noi sentiamo perché ogni ferito possa essere guarito, grazie a quella medicina che solo la presenza e la grazia di Dio offrono. L’Arcivescovo ha ricordato le tre parole suggerite dal Santo Padre nell’udienza ai Servizi e Centri di ascolto territoriali per la tutela dei minori e dei più vulnerabili, promosso dalla CEI: custodire, ascoltare e curare. Gesù partecipa al dolore dell’altro, lo ne prende custodia, se ne fa vicino in un ascolto che si trasforma in una dilatazione del mio corpo, che diventa quello del mio fratello sofferente. Solo la lotta alla cultura dello scarto può permettere quel cambiamento culturale che mette al centro i piccoli e gli emarginati della società, per poterne avere cura e custodia.

Michele Fanunza

(Foto di Michele Fanunza)

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Contributi ricevuti dal Seminario Arcivescovile nell’anno 2023

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Enrico e Leonardo istituiti accoliti

Enrico e Leonardo istituiti accoliti

Enrico e Leonardo istituiti accoliti 

Sabato 18 novembre, nella cappella del Pontificio Seminario Regionale Sardo, i seminaristi Enrico Muscas – della parrocchia “Santa Vittoria” in Seuni – e Leonardo Piras – della parrocchia “Sant’Ambrogio” in Monserrato – sono stati istituiti accoliti da S.E.R. Mons. Gian Franco Saba, insieme ai compagni delle altre diocesi sarde di Iglesias e Lanusei.

Il clima di festa per tale circostanza in Seminario Regionale è sempre molto vivo: l’intera comunità si prepara con grande attesa per questo passo di alcuni suoi membri, nel cammino verso il sacerdozio. Le famiglie, gli amici, i sacerdoti: la storia di ciascun istituendo è presente nelle persone che hanno voluto partecipare a tale evento, ricordandoci quanto nella vita – e anche in queste circostanze particolari – non siamo mai soli.

È come se al Signore fosse piaciuto che le storie di ciascuno di noi s’intrecciassero con quelle di tante altre, per essere immerse in quell’unica Storia dell’intera umanità redenta dal Signore. Per cui, anche in questo passo, Leonardo ed Enrico non erano soli, ma l’intera storia di entrambi si è ritrovata davanti all’altare per ricevere l’istituzione del servizio.

L’accolitato – dal greco ἀκολουθέω che significa “seguire” – non può che essere l’espressione pratica di questo battesimo nella sequela di Cristo, a cui tende tutta l’educazione del seminario. Esso non è un semplice servizio all’altare, ma racchiude in sé l’intero discepolato: non a caso è preceduto dal Lettorato, perché la Parola di Dio ascoltata si traduca in servizio, in disponibilità, in aiuto al fratello che ha bisogno di Cristo.

Riprendendo la prima lettura, tratta dal libro della Sapienza, l’Arcivescovo di Sassari ricordava come ogni ministero nella Chiesa sgorghi dalla Grazia della Pasqua di Cristo; nel cammino pasquale del popolo di Dio si scopre costantemente che la Parola di Dio rigenera tutto il creato, sana ogni uomo. «Anche la vocazione al ministero ordinato, nelle sue forme – ha detto mons. Saba nell’omelia – senza fede, sarebbe solo un mestiere». Invece, il ministero istituito, ordinato e ogni vocazione si scopre essere lo sviluppo di quanto i genitori, il giorno del battesimo, chiedono alla Chiesa per i propri figli: l’essere figli di Dio.

L’augurio, dunque per Enrico e Leonardo è chiaro: che possano sempre più seguire da vicino Cristo, causa e modello di ogni vocazione e portare agli uomini la luce della fede, nella consapevolezza di essere figli di Dio amati.

Lorenzo Vacca

(Foto da Pontificio Seminario Regionale Sardo, Ministeri Novembre 2023)

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Contributi ricevuti dal Seminario Arcivescovile nell’anno 2023

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