Storia

La Nostra Storia

L’attuale Seminario Arcivescovile di Cagliari, dedicato alla Vergine Immacolata, vide l’inizio dei lavori per la costruzione nel 1956, come fu annunciato dall’allora Arcivescovo Paolo Botto nella lettera indirizzata al clero cagliaritano alla vigilia del S. Natale 1955. La storia della nostra istituzione ebbe inizio, però, oltre quattrocento anni prima. Il Concilio di Trento, con decreto del 15 luglio 1563, ordinava ai Vescovi che vi fosse nelle singole diocesi il Seminario per la formazione degli aspiranti al sacerdozio.

Così anche l’Arcivescovo di Cagliari, mons. Francesco Perez, a conclusione del Sinodo Diocesano del 1576, decretò l’erezione del Seminario Arcivescovile per la nostra Arcidiocesi nei pressi del Duomo.

Il Seminario di Via Università

Nell’ottobre 1770 l’arcivescovo Giuseppe Agostino Delbecchi, data la necessità di spazi più ampi per accogliere i chierici, diede mano all’erezione del Seminario tridentino di via Università. Una targa ancora oggi visibile, posta all’ingresso principale dell’attuale Biblioteca Universitaria, ricorda l’evento. Il Delbecchi non fece in tempo a vedere l’opera realizzata, inaugurata il 10 maggio 1778 dal suo successore Filippo Maria Melano.

Nel 1871, in seguito alla soppressione delle Facoltà Teologiche nel Regno d’Italia, il papa Pio IX istituì nello stesso Seminario il Collegio Teologico. Fino al 1927, anno dell’erezione da parte di Pio XI del Pontificio Seminario Regionale di Cuglieri, i seminaristi di Cagliari portavano avanti i loro studi in città, dal ginnasio fino alla Teologia. Il seminario accoglieva alunni della provincia ecclesiastica cagliaritana e altre provincie.

Tra Cuglieri e Dolianova

Sotto l’episcopato di mons. Piovella (dal 1920 al 1949), liceali e teologi lasciarono il capoluogo isolano per Cuglieri. Intanto la direzione del Seminario di via Università, dal 1910 affidata ai padri gesuiti, passò al clero diocesano con la nomina a rettore del canonico mons. Giuseppe Orrù.

Nel 1939 lo stesso Piovella decretò l’erezione del Seminario di Dolianova, negli antichi locali dell’episcopio della soppressa diocesi di Dolia, appartenenti alla mensa arcivescovile, per i chierici della prima media. La struttura di Dolianova è stata efficiente e attiva per ben vent’anni.

Quando nel 1949 l’arcivescovo Paolo Botto arrivò a Cagliari i seminaristi erano, dunque, divisi tra Dolianova (prima media), via Università (dove risiedeva il rettore insieme ai ginnasiali) e Cuglieri (liceali e teologi).

Il Seminario di Mons. Botto

Il nuovo Arcivescovo desidera dare una sistemazione più unitaria e corrispondente alle esigenze dei tempi: da subito manifesta l’intenzione di voler fondare un nuovo Seminario. Già nel gennaio del 1950, a soli tre mesi di distanza dal suo ingresso, l’Arcivescovo pensò di acquistare il terreno di sette ettari e mezzo ai piedi del colle di San Michele, sul quale sarebbe dovuto sorgere il nuovo complesso. Per provvedere in parte all’esecuzione dei lavori si decise la vendita dell’antico Seminario cittadino all’Università degli Studi di Cagliari.

In diversi scritti e discorsi mons. Botto rivelò la motivazione ultima che lo spinse ad intraprendere un’opera così ardua e complessa. Il giorno dell’inaugurazione, riferendosi ad un’espressione di San Pio X «la formazione del Clero è il più grave dovere di ogni Pastore», egli aggiunse nel suo discorso:

«Al Seminario il primo posto. La chiara coscienza di questa responsabilità di fronte a Dio ed alla Chiesa, il vivo desiderio di preparare un ambiente nel quale diventasse sempre più agevole imprimere i tratti di Gesù Sacerdote nell’anima dei suoi futuri ministri, ci hanno fatto sentire fin dal nostro ingresso nella Arcidiocesi la urgenza e la gravità del problema e ci ha indotto ad affrontare la soluzione: occorreva costruire un nuovo Seminario».

Nel periodo successivo all’alienazione, a partire dal 8 gennaio 1956, i 180 chierici studenti in diocesi, si trasferirono provvisoriamente nel Seminario di Dolianova, risistemato ed ampliato per l’occasione.

Il 30 aprile del 1956, vigilia dei solenni festeggiamenti per il III centenario della festa di sant’Efisio, venne benedetta la prima pietra del nuovo edificio da parte del cardinale Valerio Valeri, prefetto della Sacra Congregazione dei Religiosi, alla presenza dell’ Episcopato Sardo. A distanza di pochi anni da quell’evento, il 4 novembre 1959, festa di san Carlo Borromeo, patrono dei Seminari, i chierici guidati dal rettore mons. Giovanni Cogoni entrarono nel nuovo Seminario di via mons. Cogoni. L’inaugurazione della nuova struttura ebbe luogo nell’aprile successivo.

Il 29 aprile 1960, festa di Santa Caterina da Siena, alle 7.30 l’arcivescovo Botto procedette alla solenne consacrazione della cappella maggiore, alla presenza del clero e di tutti i seminaristi, compresi quelli del Liceo e della Teologia giunti da Cuglieri. I seminaristi diocesani erano in quell’anno 289. Il giorno seguente alle 10.30 nella nuova cappella celebrò pontificalmente il cardinale Ottaviani, segretario della Sacra Congregazione del Sant’Uffizio, presente l’Episcopato Sardo con Mons. Paolo Carta, allora Vescovo di Foggia e originario della nostra Arcidiocesi, il ministro Maxia ed il presidente della Regione Sarda, on. Efisio Corrias. Al pomeriggio nell’Aula Magna mons. Dino Staffa, segretario della Sacra Congregazione per i Seminari, tenne l’orazione ufficiale a cui seguì un’accademia.

Per la cura degli ambienti e della cucina l’Arcivescovo chiamò le suore del Buon Pastore, che hanno assicurato la loro presenza preziosa per circa quarant’anni. Sebbene inizialmente il nuovo Seminario fosse stato realizzato per gli alunni delle scuole medie e del ginnasio, mons. Botto volle in seguito che i cagliaritani frequentassero in diocesi anche il Liceo e la Filosofia.

La visita di Paolo VI

Data memorabile per il Seminario fu la visita del papa Paolo VI il 24 aprile 1970, in occasione del VI centenario dell’arrivo in Sardegna del simulacro di N.S. di Bonaria.

Nel discorso tenuto nella cappella, rivolgendosi ai sacerdoti e ai seminaristi dell’intera Isola, disse il Papa a proposito del Seminario:

«Che dobbiamo dire ricordando il Seminario che noi abbiamo visitato e di cui siamo stati ospiti 38 anni fa? – sono molti 38 anni -; e devo dire: quam mutatus ab illo!

Qui adesso tutto è bello, tutto è nuovo, e mi compiaccio tanto di questa bellissima costruzione, non solo perché è bella in se stessa, ma perché mi sembra simbolo della costruenda Chiesa nuova di Sardegna, che siete voi!»

Il 21 maggio 1964, in occasione della commemorazione del IV centenario del decreto del Concilio di Trento per l’istituzione dei Seminari, vi fu l’inaugurazione di una nuova ala e la benedizione dell’artistico mosaico della cappella eseguito dalla Scuola Vaticana e raffigurante la Madonna orante nel cenacolo mentre invoca sugli Apostoli i doni dello Spirito Santo.

Nel 1966 vi fu il cambio di guardia alla guida del Seminario: da mons. Giovanni Cogoni, nominato Vicario generale, la direzione passò a mons. Piergiuliano Tiddia, che poi diverrà vescovo ausiliare di Mons. Bonfiglioli e in seguito arcivescovo metropolita di Oristano.

A partire dall’anno scolastico 1967-68 il Seminario fu dotato di una propria Scuola interna, sezione staccata dell’Istituto Salesiano «Don Bosco» di Cagliari.

Gli anni più recenti

A Mons. Tiddia, nominato canonico parroco del Duomo, subentrò come rettore don Giovanni Cara, attualmente piccolo fratello di Charles de Foucauld in missione in Brasile.

Nell’anno seminaristico 1971-1972 la storia del Seminario Arcivescovile si incontra con quella del Pontificio Seminario Regionale. I Padri Gesuiti a Cuglieri sentivano l’esigenza, oramai, di un seminario meno «periferico». Per uscire dall’isolamento, nel 1971 la Conferenza Episcopale Sarda, attendendo al desiderio dei padri gesuiti, dispose il trasferimento del Seminario Regionale da Cuglieri a Cagliari. La comunità seminaristica, ormai scissa dalla Facoltà Teologica, guidata dall’allora rettore mons. Ottorino Pietro Alberti, in parte venne accolta nel nostro Seminario.

Nel 1973 l’arcivescovo Giuseppe Bonfiglioli chiamò alla guida del nostro Seminario mons. Dante Usai. Intanto il numero di alunni iniziò a calare e i seminaristi dovranno frequentare scuole esterne al Seminario, data l’impossibilità di continuare a tenere aperta la scuola interna.

Mons. Bonfiglioli, nel novembre 1977, venendo incontro alla situazione precaria in cui si trovò il Pontificio Seminario Regionale, mette a disposizione della CES un’ala del Seminario Arcivescovile. Da allora il terreno del Seminario Arcivescovile diede ospitalità al Pontifici Seminario Regionale Sardo a seguito del trasferimento dalla sede di Cuglieri e la nascita della Pontificia facoltà Teologica della Sardegna a Cagliari.

Così fu fino al settembre del 2005, anno in cui venne inaugurata la nuova costruzione del Seminario Regionale Sardo, grazie allo zelo e all’entusiasmo del compianto rettore Mons. Efisio Spettu. La sede del Seminario Regionale ricevette la visita del Santo Padre Benedetto XVI il 7 settembre 2008 e dall’attuale pontefice Papa Francesco il 22 settembre 2013

Sono passati tanti anni e la struttura del Seminario Arcivescovile ha avuto notevoli miglioramenti dal punto di vista architettonico, funzionale e strutturale.

A partire dal 2004 iniziò una nuova avventura con S.E. Mons. Giuseppe Mani che diede inizio all’esperienza della comunità vocazionale per i seminaristi del maggiore, esperienza conclusa con il successore Mons. Arrigo Miglio che riportò i seminaristi del maggiore al Pontificio Seminario Regionale Sardo.

Con la ristrutturazione avvenuta tra il 2004 e il 2007, realizzata per opera di S.E. Mons. Giuseppe Mani, all’interno del Seminario vivono diverse realtà significative: il Seminario minore, gli studenti del College Universitario Sant’Efisio, la curia diocesana e gli uffici pastorali.