Catechesi e pastorale matrimoniale: la pastorale a S. Giuseppe a Pirri

Catechesi e pastorale matrimoniale: la pastorale a S. Giuseppe a Pirri

Catechesi e pastorale matrimoniale: la pastorale a S. Giuseppe a Pirri 

Una delle esperienze che ha caratterizzato quest’anno seminaristico è il tirocinio pastorale presso la Parrocchia S. Giuseppe a Pirri, assieme al parroco don Roberto Atzori.

La catechesi – coi ragazzi delle scuole medie il sabato e delle elementari la domenica – è stato il primo impegno che ci è stato affidato. È stata certamente un’occasione preziosa per stare con loro, per ascoltare ciò che vivono e condividere assieme un cammino che ha visto coinvolto ognuno di noi. Al termine della Messa domenicale – animata musicalmente assieme agli stessi bambini, che abbiamo avuto modo di preparare – l’appuntamento in oratorio è stato un ulteriore momento di condivisione e gioco, che ci ha permesso di creare importanti legami coi ragazzi e i loro genitori.

Durante il corso dell’anno abbiamo avuto modo di frequentare anche altre due realtà importanti seguite dal nostro parroco: Retrouvaille e Incontro Matrimoniale. La prima è un servizio nato per le coppie sposate o conviventi che soffrono gravi problemi di relazione, che sono in procinto di separarsi o già separate o divorziate che intendono ricostruire la loro relazione d’amore. Con Retrouvaille, attraverso un gruppo di sostegno – formato da coppie che credono al valore del matrimonio e della preghiera – si ha la possibilità di superare le difficoltà assieme, diventando testimonianza per ogni altra coppia in crisi. Abbiamo avuto modo di ascoltare le storie di tante coppie e vedere come anche le situazioni più complicate, e apparentemente senza via d’uscita, trovano invece una luce quando non si affrontano da soli, ma con un gruppo di persone che ti sostiene e le vive assieme a te. Incontro Matrimoniale è invece una proposta indirizzata a coppie di sposi, sacerdoti o single che ha come scopo quello di migliorare la relazione con sé stessi e con gli altri, stimolati dalle testimonianze di vita concreta da parte di un team di animatori.

In quest’anno abbiamo sperimentato grande accoglienza e sostegno da parte di don Roberto e della comunità. Portiamo nel cuore l’esperienza vissuta quest’anno, profondamente grati per la sua ricchezza nel nostro cammino formativo.

Enrico Muscas e Nicolas Arba

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La bellezza di una comunità materna: l’esperienza pastorale a Elmas

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La bellezza di una comunità materna: l’esperienza pastorale a Elmas 

Mi presento: sono Francesco, ho 27 anni e sono al IV anno della mia formazione al Pontificio Seminario Regionale Sardo. Direi che questi elementi sono sufficienti per raccontarmi…ah no! Svolgo il servizio pastorale nella parrocchia S. Sebastiano Martire a Elmas che don Marco Orrù guida con grande spirito di servizio e tanta (ma tanta!) dedizione.

Sono arrivato a Elmas a settembre dell’anno passato: è la terza destinazione pastorale in cui il seminario mi ha chiesto di svolgere il mio servizio dopo le parrocchie di Decimomannu (II anno) e di Sant’Elia (III anno). Credo che quella del servizio pastorale sia una delle dimensioni più particolari ma più formative che il seminario richiede a chi è in cammino verso il sacerdozio: siamo catapultati in una realtà nuova in cui (forse) del parroco abbiamo sentito parlare e, se siamo fortuna;ti, possiamo ritrovare qualche altro fedele già incontrato in qualche evento diocesano, per il resto…mistero! Ma è questo il bello dell’esperienza!

Ho conosciuto don Marco al ritiro dei catechisti della parrocchia organizzato in seminario e lì è iniziata l’avventura insieme e, insieme, una gran bella amicizia – non scontato.

Siamo già a maggio e l’anno pastorale volge quasi al termine: sono tante le esperienze e i legami che mi porto nel cuore dopo meno di un anno, mi limito a raccontarne tre.

Accoglienza. Non è scontato trovare una comunità che sappia accogliere in maniera così materna. Elmas ci è riuscita! Non voglio usare frasi fatte ma, davvero, mi sono sentito da subito a casa (e non c’entra nulla la vicinanza con Sestu, il mio paese d’origine): ognuno, a suo modo, è riuscito ad accogliermi come se fossi cresciuto con loro. Ad oggi posso dire: è passato solo un anno e quante cose ho visto e fatto insieme a loro!

Metto nella mia valigia l’esperienza con i giovani della parrocchia. Chi mi conosce sa quanto la mia storia vocazionale sia legata agli adolescenti e quanto io spenda gran parte delle mie energie testimoniando loro che siamo figli di un Padre che ci vuole felici e la nostra vita non è altro che un viaggio alla ricerca di quella Bellezza che ci rapisce il cuore. Con Cloè, Paolo e Giovanni Maria (che umilmente ringrazio per il supporto) abbiamo pensato a dei percorsi di catechesi per i ragazzi del biennio e del triennio della scuola superiore: sono stati momenti che ci hanno permesso di legare e di diventare amici tra noi testimoniando ai ragazzi la bellezza di un’amicizia vissuta sotto il nome di Cristo.

Infine, porto con me la testimonianza di un sacerdote innamorato di essere sacerdote e della parrocchia in cui svolge il suo ministero. Ho trascorso i weekend guardando don Marco all’opera spendendosi con fatica e tanto sacrificio per i fedeli che gli sono affidati: sono contento di essere stato parte del suo lavoro e di aver collaborato con lui per portare tra la gente l’unica Parola che salva.

Elmas, grazie per ciò che è stato – per ora!

Francesco Cara

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“Annunciare la Parola che salva” – Videointervista a Francesco Cara, istituendo lettore

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“Non mi piace ridurre il lettorato a un ministero pratico, ma è più un vivere la Parola di Dio e annunciarla, annunciare che questa Parola salva, annunciare che questa Parola è una Parola di bellezza”.

In vista del conferimento del ministero del lettorato, che avverrà sabato 25 maggio presso la cappella del Pontificio Seminario Regionale Sardo in Cagliari, nella celebrazione eucaristica che sarà presieduta da S.E.R. Mons. Corrado Melis, vescovo di Ozieri, abbiamo intervistato il nostro seminarista Francesco Cara. A partire dalla sua storia, Francesco ci racconta cos’è il ministero del lettorato e come questo si inserisce nella realtà pastorale nella quale attualmente si trova, donandoci anche una piccola riflessione sul versetto evangelico che risuona ancora oggi nel suo cuore “Duc in altum” (Lc 5,4).

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Ministero del Lettorato di Francesco Cara

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Sabato 25 Maggio 2024 alle ore 11:00, presso la Cappella del Pontificio Seminario Regionale Sardo a Cagliari, Francesco Cara sarà istituito lettore durante la celebrazione eucaristica presieduta S.E.R. Mons. Corrado Melis, Vescovo di Ozieri.

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«Instaurare omnia in Christo»: l’esperienza pastorale a S. Pio X

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«Instaurare omnia in Christo»: l’esperienza pastorale a S. Pio X 

Mi chiamo Lorenzo Vacca e da settembre 2023 mi ritrovo nella parrocchia di San Pio X, dove sto vivendo l’esperienza pastorale insieme al parroco don Giovanni Ligas, al diacono Alberto Giua Marassie alla comunità. È una grande occasione per me, ormai alla fine del VI anno del seminario maggiore, perché si tratta di vivere in maniera sempre più profonda la realtà pastorale, nella quotidianità.

Terminata l’esperienza presso il Policlinico “Duilio Casula” di Monserrato, da fine estate mi ritrovo tra il seminario (dal lunedì al mercoledì) e la parrocchia dove sto la maggior parte del tempo, apprendendo, un poco alla volta, tutte quelle sensibilità pastorali per essere sempre più a servizio della gente e fare sintesi in vista del diaconato. Grazie a don Giovanni sto avendo l’opportunità di osservare il reale impegno di un sacerdote che si spende per la comunità, mettendosi a disposizione delle persone: una parola di conforto, un consiglio, una battuta o anche più semplicemente imparare a stare tra la gente in allegria.

La parrocchia ha diverse realtà e ricchezze umane: non mi riferisco tanto ai numeri degli abitanti o alla quantità delle persone che partecipano alle celebrazioni, ma alla qualità: sono tante le persone che dedicano il loro tempo, le proprie capacità e i talenti per rendere bella la comunità e io non posso che ammirarle e prendere esempio per la loro dedizione e la loro preghiera costante. L’oratorio, i catechisti, gli scout, i ministranti, i cori e le persone che suonano, il gruppo missionario, il gruppo di preghiera “Fraternità francescana di Betania” e la Conferenza vincenziana: tutte realtà che non possono fare altro che impreziosire e arricchire, ciascuno col proprio carisma.

Il mio impegno consiste nel rendermi sempre disponibile per tutto ciò che può servire insieme al parroco, in modo particolare per l’oratorio, i ministranti, il servizio all’altare, la comunione agli ammalati, l’animazione musicale e tutto quel che c’è da fare per la comunità, dai più piccoli ai grandi. Credo però che la parte più profonda di questa esperienza si stia concretizzando nell’assimilare uno stile “sacerdotale” nella donazione di me stesso, soprattutto pregando per la gente e con la gente: non credo che la vera pastorale consista solamente nel fare mille cose, scadendo così in uno sterile attivismo, ma essa prende sempre più vita, forma e produce frutto se ciò che faccio lo compio per incontrare il Signore e accompagnare le persone a saperlo riconoscere nella propria vita.

Questo dunque sto vivendo a San Pio X: imparo, giorno dopo giorno, ad essere sacerdote nella ricerca di uno slancio missionario, a donare me stesso e ad essere sempre a disposizione delle persone, attento ad ascoltare la voce del Signore e a scorgere la Sua presenza in mezzo a noi.

Lorenzo Vacca

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