Annunciare la bellezza della vita in Cristo: intervista a Lorenzo Vacca

Annunciare la bellezza della vita in Cristo: intervista a Lorenzo Vacca

A pochi giorni dall’ordinazione diaconale, abbiamo rivolto alcune domande anche a Lorenzo Vacca.

Da dove vieni?

Vengo da una semplice famiglia cristiana di Sanluri, della parrocchia N.S. delle Grazie, composta da mio papà Fabrizio, mia mamma Annarita, mio fratello Riccardo e me. A Sanluri, centro sociale e religioso, sono cresciuto e ho mosso i miei primi passi nella vita e nella fede.

Come hai riconosciuto i segni della vocazione al sacerdozio?

Fin da piccolo sono stato educato e cresciuto nella fede e ho sempre nutrito un grande interesse innato verso tutto ciò che riguardava la Chiesa, i riti, le celebrazioni. Crescendo però ho compreso che non era qualcosa di banale o superficiale, ma c’era di più e volevo approfondire. Così stando in parrocchia, dopo la cresima, ho avuto modo di ascoltare la voce del Signore e iniziare un primo discernimento che è sfociato nella decisione di entrare nel seminario minore di Cagliari nel 2015. Non fu una sorpresa per i miei familiari come anche per i parrocchiani, ma al tempo stesso notai che era un annuncio atteso, in qualche modo. Così ho lasciato Sanluri per Cagliari (anche se frequentavo già la città per il Liceo) per vivere nella comunità del Seminario Minore.

Come hai trascorso i tre anni nel seminario minore arcivescovile?

Ero in III superiore e avevo 15 anni. Furono anni di grande speranza, allegria e preghiera: tra noi ragazzi regnava sempre grande gioia nello stare insieme e ora ho tantissimi ricordi molto belli del tempo trascorso lì che per me e tanti altri è sempre stata “casa”.

Come è proseguito il tuo cammino in tempi più recenti?

Nel 2018 ho proseguito il cammino in Seminario Maggiore presso il Pontificio Seminario Regionale Sardo: 6 anni alimentati da preghiera, maturazione, discernimento e scelte condivise con i compagni del seminario ai quali va il mio perpetuo ringraziamento per gli anni passati insieme. Gli studi in Facoltà Teologica mi hanno permesso di alimentare la fede e permettermi di ricercare sempre più il centro della vita cristiana: “Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1Gv 4, 7). Le diverse comunità che mi hanno ospitato nella pastorale mi hanno permesso di crescere imparando ad avere diverse prospettive per la vita, capendo soprattutto che essa è come un poliedro.

Qualche esperienza fra le tante?

Tra le tante esperienze estive che la diocesi mi ha fatto fare reputo due le più importanti: i pellegrinaggi a Lourdes con l’UNITALSI e il Cottolengo. Oggi mi ritrovo nella bellissima comunità di San Pio X dove presto servizio e annunzio il Vangelo.

Da quest’anno sei iscritto al Conservatorio  di Cagliari per perfezionare i tuoi studi in organo. Come metterai la tua competenza musicale a servizio dell’annuncio e della carità?

Sanluri, si sa, è un centro fiorente della musica: potremmo dire che la musica ci scorre nelle vene e di fatti per me questa è stata come una strada perennemente percorsa nella ricerca del Signore: mi ha accompagnato ed è sempre stata per me, fin da piccolo, strumento per esprimere la lode a Dio attraverso la bellezza e le armonie.

Da tempo ho capito che il dono della musica che ho ricevuto non era un caso e non poteva esserlo. Così la Chiesa ha pensato di investire su questo talento e io stesso ho un sogno: che un domani possa essere uno strumento per annunciare Cristo, una “rete” per pescare gli uomini attraverso la bellezza, l’armonia, la musica infatti. Non l’ho mai nascosto: per me non è mai stato un passatempo ma, come dicevo sopra, la musica è sempre stata per me una “compagna” di vita, un linguaggio diverso dalle semplici parole. In passato ho studiato violino, prima di entrare in seminario minore, e oggi mi ritrovo in Conservatorio a Cagliari al primo anno di accademico di Organo e spero davvero che tutto questo possa essere non solo un servizio per la nostra diocesi ma, soprattutto, uno strumento per annunciare la bellezza della vita in Cristo, la bellezza del Vangelo.

Come ti senti a poche ore dall’ordinazione?

È tanta l’emozione, non lo nascondo, sono passati 10 anni dall’inizio del percorso e quasi non mi sembra vero che sia arrivato questo momento. Sento la mia fragilità, la mia povertà ma percepisco forte la presenza di Dio che mi sorregge: è sua l’opera, non è mia e io lo riconosco pienamente e di questo sono perennemente grato al Signore. Io aderisco a questa sua chiamata, vi aderisco pienamente con gioia e consapevolezza, oltre che con libertà. Sento anche di non essere solo: sento la presenza delle preghiere delle tante persone che mi conoscono, in particolare delle comunità di Sanluri e di San Pio X e chiedo al Signore di aiutarmi ad essere suo strumento di bontà, carità, ascolto, “presenza” che rende presente l’Altro.

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Il ministero del lettorato: intervista ad Alessio Pilloni

Il ministero del lettorato: intervista ad Alessio Pilloni

Il ministero del lettorato: intervista ad Alessio Pilloni

Pubblichiamo di seguito l’intervista al nostro seminarista Alessio, che sabato 9 novembre riceverà il ministero del lettorato nella cappella del Seminario Regionale, assieme ad altri compagni di altre Diocesi che, però, riceveranno l’accolitato.

Brevemente, chi sei, da dove vieni e quale percorso ti ha condotto in seminario?

Alessio: Sono Alessio Pilloni 23 anni, sono nato a Serramanna e provengo dalla Parrocchia di Sant’Ignazio da Laconi.

Fin da piccolo ho frequentato la parrocchia dove attraverso il catechismo mi sono preparato a ricevere i Sacramenti, nel servizio del chierichetto e frequentando l’oratorio.

Chi è il lettore?

Alessio: Il lettore è un ministro istituito, il quale presta la sua voce per la proclamazione della parola di Dio, si impegna a educare alla comprensione della Parola e inoltre,ultimo ma non meno importante, il lettore deve cibarsi e vivere secondo quanto proclama.

Come senti che può inserirsi il ministero che stai per ricevere nella realtà pastorale nella quale attualmente ti trovi?

Alessio: La parola di Dio non solo ci educa e ci aiuta a crescere, ma allo stesso tempo ci dà conforto e consolazione e spesso nelle corsie dell’ospedale si ha tanto bisogno di questo.

Il ministero del lettorato ha come fulcro la Parola di Dio: c’è un versetto/brano che ha inciso e ancora risuona nella tua vocazione?

Alessio: Come versetto per me importante mi porto dietro Mt 4,19,Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini. È il versetto che mi ha accompagnato per il mio primo eccomi dinnanzi alla chiesa il giorno del rito di ammissione e continua ad accompagnarmi ancora oggi per il lettorato. Mi ricorda che ogni passo è sequela nel cammino che il Signore ha scelto per me e che soprattutto davanti a noi nel cammino c’è Lui che mai ci abbandona e che invece è conforto nella difficoltà, luce nei dubbi e aiuto sicuro nel pericolo.

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Ministero del Lettorato di Alessio Pilloni

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Sabato 9 Novembre 2024 alle ore 11:00, presso la Cappella del Pontificio Seminario Regionale Sardo a Cagliari, Alessio Pilloni sarà istituito lettore durante la celebrazione eucaristica presieduta S.E.R. Mons. Roberto Carboni, Arcivescovo di Oristano e Vescovo di Ales – Terralba.

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A servizio della Parola: Francesco istituito lettore

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Giornata di festa per la comunità del Pontifico Seminario Regionale Sardo e per tutta la Chiesa sarda che sabato 25 maggio [2024] ha vissuto il conferimento dei ministeri del lettorato e dell’accolitato ad un gruppo di sette seminaristi.

La solenne Eucarestia è stata presieduta da S.E.R. Mons. Corrado Melis, Vescovo di Ozieri e Segretario della Conferenza Episcopale Sarda. Erano presenti il Card. Arrigo Miglio, Arcivescovo emerito di Cagliari e Amministratore Apostolico ‘sede vacante’ di Iglesias, S.E.R. Mons. Walter Erbì, Nunzio Apostolico in Liberia, Sierra Leone e Gambia e numerosi sacerdoti provenienti da varie parti dell’isola.

Tra gli istituendi lettori c’era anche Francesco Cara, seminarista della nostra diocesi che abbiamo avuto modo di conoscere attraverso una videointervista apparsa sul nostro sito qualche giorno fa.

Nel corso della sua omelia, il Vescovo di Ozieri ha invitato i presenti a guardare ai bambini come modello di fiducia, disponibilità e gioia nell’accogliere il Regno di Dio annunciato da Cristo: “Un bambino solitamente usa lo stupore, non il possesso. Gli adulti cercano sempre un utile nelle cose, i bambini invece godono delle cose, punto e basta. Gli adulti perdono tanto tempo a commentare le proprie cadute, i bambini invece si rialzano. Gli adulti cercano rassicurazioni prima di fare qualcosa, i bambini invece sono ostinati e rischiano. […] Il vostro servizio nel lettorato e nell’accolitato racchiude un significato che va oltre il momento strettamente celebrativo di oggi e di ogni avvicinamento sia all’ambone e sia all’altare. Va ben oltre. Il vostro servizio alla sequela di Gesù, vi auguro possa davvero diventare una sorgente rivolta a tanti che vi incontrano e che vi incontreranno se conserverete questo cuore di bambini. Ciò che conta è la risposta del cuore, i comportamenti, le scelte. Fatevi istruire dalla cosiddetta infanzia spirituale che ha tantissimi testimoni tra i santi e le sante”.

Del resto, i Vescovi italiani ci ricordano che: “L’ufficio liturgico del lettore è la proclamazione delle letture nell’ assemblea liturgica. Di conseguenza il lettore deve curare la preparazione dei fedeli alla comprensione della parola di Dio ed educare nella fede i fanciulli e gli adulti. Ministero perciò di annunciatore, di catechista, di educatore alla vita sacramentale, di evangelizzatore a chi non conosce o misconosce il vangelo” (I ministeri nella Chiesa, n.7).

Il lettorato di Francesco arricchisce la nostra Chiesa diocesana di una nuova ministerialità a servizio del Signore e del suo corpo che è la Chiesa. A lui il nostro augurio, per lui la nostra preghiera.

Leonardo Piras

(Foto da Pontificio Seminario Regionale Sardo)

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“Non mi piace ridurre il lettorato a un ministero pratico, ma è più un vivere la Parola di Dio e annunciarla, annunciare che questa Parola salva, annunciare che questa Parola è una Parola di bellezza”.

In vista del conferimento del ministero del lettorato, che avverrà sabato 25 maggio presso la cappella del Pontificio Seminario Regionale Sardo in Cagliari, nella celebrazione eucaristica che sarà presieduta da S.E.R. Mons. Corrado Melis, vescovo di Ozieri, abbiamo intervistato il nostro seminarista Francesco Cara. A partire dalla sua storia, Francesco ci racconta cos’è il ministero del lettorato e come questo si inserisce nella realtà pastorale nella quale attualmente si trova, donandoci anche una piccola riflessione sul versetto evangelico che risuona ancora oggi nel suo cuore “Duc in altum” (Lc 5,4).

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